Rischio di infarto miocardico e di morte improvvisa nei pazienti trattati con farmaci antinfiammatori
Uno studio, coordinato da David J Graham dell’US FDA Office of Drug Safety, ha valutato se il trattamento con Rofecoxib ( Vioxx ) ad alto dosaggio o a dosaggi standard, fosse associato al rischio di grave malattia coronarica rispetto al trattamento con i farmaci antinfiammatori non steroidei ( FANS ) non-selettivi, o con il Celecoxib ( Celebrex ), un altro inibitore COX-2.
La ricerca si è avvalsa dei dati del Kaiser Permanente in California riguardanti pazienti di età compresa tra 18 ed 84 anni, trattati con un farmaco antinfiammatorio tra il 1° gennaio 1999 ed il 31 dicembre 2001.
Durante i 2.302.029 persone-anno di follow-up, ci sono stati 8143 casi di grave coronaropatia, di cui 2210 ( 27,1% ) sono risultati fatali.
Gli odds ratio versus Celecoxib sono stati: Rofecoxib, tutti i dosaggi, 1,59 ( p = 0,015 ); Rofecoxib, dosaggio di 25 mg/die o inferiore, 1,47 ( p = 0,054 ); Rofecoxib, dosaggio superiore a 25 mg/die, 3,58 ( p = 0,016 ).
L’odds ratio per il Naprossene versus altri FANS non-selettivi è stato 1,14 ( p = 0,05 ).
Questo studio ha dimostrato che l’impiego del Rofecoxib ha aumentato il rischio di grave malattia coronarica rispetto al Celecoxib.
Il Naprossene non ha mostrato un effetto protettivo nei confronti della grave malattia coronarica.( Xagena2005 )
Graham DJ et al, Lancet, Published Online, 2005
Farma2005 Cardio2005 Reuma2005
Indietro
Altri articoli
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
L'infarto miocardico e la malattia infiammatoria sistemica aumentano il rischio di mortalità nei giovani adulti
I pazienti di età pari o inferiore a 50 anni che hanno sofferto di un infarto miocardico e hanno malattie...
Acido Linoleico plasmatico e dietetico e rischio a 3 anni di diabete di tipo 2 dopo infarto miocardico: un'analisi prospettica nella coorte Alpha Omega
E' stato studiato l'Acido Linoleico dietetico e le concentrazioni plasmatiche in relazione al rischio di diabete di tipo 2 nei...
Colesterolo LDL elevato e aumento del rischio di infarto miocardico e malattia cardiovascolare aterosclerotica in individui di età compresa tra 70 e 100 anni
I risultati di studi storici suggeriscono che un colesterolo LDL elevato non è associato a un aumento del rischio di...
Associazione tra terapia intravitreale anti-VEGF e rischio di ictus, infarto miocardico e morte nei pazienti con degenerazione maculare senile essudativa
Gli studi attuali che hanno valutato il rischio di ictus, infarto del miocardio e decesso nei pazienti sottoposti a terapia...
Infarto miocardico silente e rischio a lungo termine di insufficienza cardiaca
Sebbene l'infarto miocardico silente rappresenti circa la metà del numero totale di infarti miocardici, il rischio di insufficienza cardiaca tra...
Rischio maggiore di demenza vascolare nei pazienti sopravvissuti a infarto miocardico
L’aumento del rischio di demenza dopo infarto miocardico può essere mediato da fattori di rischio condivisi ( ad esempio, aterosclerosi...
La malattia infiammatoria intestinale correlata ad aumentato rischio di infarto miocardico
Uno studio ha dimostrato che i pazienti con malattia infiammatoria intestinale sono a maggior rischio di infarto miocardico. L'infiammazione cronica è...
Rischio correlato al biomarcatore di infarto miocardico e gravi infezioni nei pazienti con artrite reumatoide
L’attività di malattia dell' artrite reumatoide e l'infiammazione sistemica associata sono state collegate a gravi infezioni, infarto del miocardio ed...
Infarto miocardico silente associato a un aumentato rischio di insufficienza cardiaca
L'infarto miocardico silente è associato a un aumentato rischio a lungo termine di insufficienza cardiaca. Sebbene l'infarto miocardico silente rappresenti circa...